
Giuro lo vidi un sorriso.
Eppure una stagione ha segnato
il cuore di un uomo probo e cattolico esperto
che nel peregrinare notturno
sottrae a vento e pioggia
l'oggetto di derisione di un'incauta tempesta
il cadavere martoriato di una giovane
una rosa senza spine brutalmente sradicata
dal lussureggiante giardino dell'innocenza
Le mani di sangue imbrattate invano
allo stolto uomo col distintivo in mano
suonarono nuove e non diedero sazio
rendendo me artefice del cruento strazio
La calda stagione mi vide invecchiare
solchi di lacrime e rabbia a sgolare
ma nel lieto giorno in cui tutto cessa
il mio cuore riceve un sussulto
non per la tensione artificiale che il cervello pressa
ma quel sorriso che a Dio compiace
il trionfo di una cieca madre
che nell'odio inventa una sedicente pace
Solo adesso che vago sui tetti
osservo i cuori di chi omaggia Dio
ma io spirito appagato
scorgo il principio di quel sorriso
in ogni Amen e in ogni Sia Dio lodato
Senza più pena e senza più intento
mi poso sulle pendici perfette di un arido eterno
e serafico
sospinto dal tiepido richiamo
accompagno i miei amici rapaci a nutrirsi
della stessa carogna che mi tolse la vita
e la memoria dei miei cari
inquinata
lacerò con le sue sozze dita
Eppure una stagione ha segnato
il cuore di un uomo probo e cattolico esperto
che nel peregrinare notturno
sottrae a vento e pioggia
l'oggetto di derisione di un'incauta tempesta
il cadavere martoriato di una giovane
una rosa senza spine brutalmente sradicata
dal lussureggiante giardino dell'innocenza
Le mani di sangue imbrattate invano
allo stolto uomo col distintivo in mano
suonarono nuove e non diedero sazio
rendendo me artefice del cruento strazio
La calda stagione mi vide invecchiare
solchi di lacrime e rabbia a sgolare
ma nel lieto giorno in cui tutto cessa
il mio cuore riceve un sussulto
non per la tensione artificiale che il cervello pressa
ma quel sorriso che a Dio compiace
il trionfo di una cieca madre
che nell'odio inventa una sedicente pace
Solo adesso che vago sui tetti
osservo i cuori di chi omaggia Dio
ma io spirito appagato
scorgo il principio di quel sorriso
in ogni Amen e in ogni Sia Dio lodato
Senza più pena e senza più intento
mi poso sulle pendici perfette di un arido eterno
e serafico
sospinto dal tiepido richiamo
accompagno i miei amici rapaci a nutrirsi
della stessa carogna che mi tolse la vita
e la memoria dei miei cari
inquinata
lacerò con le sue sozze dita